sabato 14 luglio 2007

Verso il Partito Democratico

Proposte operative per la formazione di una lista di internauti


Mi sembra che il processo di avvio del partito democratico sia riportato e costretto, passo dopo passo, senza scampo tra le due stampelle, PDS e Margherita. Nonostante gli sforzi per realizzare un nuovo partito qualcuno cerca di fare nuovo un (o due) partiti vecchi.

Ciò nonostante, per essere costruttivo propongo che ai comitati provinciali basati sulle strutture organizzative e logistiche dei due preesistenti partiti, si aggiunga un gruppo a livello nazionale ( o meglio globale!) costituito dalla struttura organizzativa e logistica del web e, per esempio, affidato a "incontriamoci" nella veste di "clearing house" di quanti altri gruppi web volessero costituirsi.

Naturalmente aderisco in pieno all' "idea di Santagata" di fare in modo che alcuni di noi possano partecipare, autocandidandosi per una lista aperta agli iscritti.

Ciò detto, superando le riserve sulle modalità individuate dal "Regolamento per l'elezione delle Assemblee Costituenti del Pd" per questa importante operazione di rinnovamento della politica italiana, riserve già espresse da molti, ho qualche perplessità circa la utilizzazione di una suddivisione degli iscritti ad "incontriamoci" per regione, provincia o collegio, cosa che ritengo riduttiva rispetto ad una lista nata su internet e per sua natura non costringibile in una spazio provinciale o regionale.

Per questo, nell'ambito delle regole approvate dal comitato, avanzo una proposta che a me sembra più che lecita:
  • adoperarsi perchè si istiuisca una circostizione che operi a livello nazionale ( o meglio globale!) utilizzando la struttura organizzativa e logistica del web in tutte le fasi ipotizzate dal suddetto Regolamento.
questo si può realizzare nell'ambito di quanto previsto dalla "Bozza di Regole per la Lista di Incontriamoci" stilata per noi da Giulio Santagata,
  • utilizzando, per esempio, "incontriamoci" come una "clearing house" di quanti volessero partecipare,
superando, così, i vincoli delle assemblee regionali o provinciali. Spingendosi fino al punto di inventarsi una qualche procedura che ci permetta non solo la diffusione del "documento di intenti" di eventuali "autocandidati" ma anche di esprimere il nostro voto attraverso il web. Ricordo che "incontriamoci" può contare su una base di circa 25.000 iscritti e che ad ogni e-mail è associata una scheda utente.
Ciò non toglie che gli "incontri" ipotizzati ed avviati, in modo un po confuso ma estremamente utili per confrontarsi, possano essere comunque realizzati a qualunque livello possibile (attenzione! mi sembra che alle assemblee partecipi poca gente, sempre gli stessi).

Naturalmente sarà necessario che tutti i partecipanti, nell'ambito delle proprie conoscenze professionali, si impegnino a lavorare sodo se e quando ci sarà da proporre "soluzioni operative e praticabili ai molti concreti problemi che affliggono i cittadini di questo paese. "l'utopia del possibile" .

Per ultimo, visto che nessuno di noi è interessato a votare un candidato segretario imposto dall'alto e che dovremo, quindi, scegliere se e a quale candidato segretario nazionale collegarci, vi consiglio di leggere con attenzione l'interesante documento che Bersani ha illustrato il 25 luglio alla stampa documento rimasto stranamente relegato a qualche riga su qualche giornale.

Francesco Nunziata (francesconun@gmail.com)

lunedì 2 luglio 2007

Disponibilità per le imprese della documentazione degli Enti Pubblici.

La documentazione tecnico economica di settore prodotta dagli Enti Pubblici, UNI (Unificazione Italiana), Camere di Commercio, per non parlare di ACI e persino di ANCITEL e più in generale della documentazione presente negli archivi degli Enti Pubblici, cosi come avviene per i dati ISTAT , deve essere consultabile gratuitamente (specie se attraverso internet). Eventuali tasse, contributi, ecc. vanno applicati solo per richieste di documenti cartacei con valore legale ("certificati").

I costi esorbitanti di una visura presso la Camera di Commercio, anche riferita alla propria impresa, un elenco di imprese o il costo di acquisto di una singola norma UNI scoraggia qualunque piccolo imprenditore dal "produrre informato".

Non si capisce perchè un cittadino, un impresa, che già paga diritti esorbitanti o un ente pubblico debba non poter accedere ad informazioni che sono pubbliche per il solo fatto che siano state fornite dalle imprese stesse. I diritti di segrateria devono essere applicati alle certificazioni. Per ottenere una lista di imprese di un dato settore a cui destinare una azione di mailing bisogna essere abbonati, costa un gran lavoro di scelta ed un costo esorbitante (1); per visionare i bilanci dei comuni bisogna essere abbonati e bisogna essere un Comune; il costo di un fascicolo di Norma CEI costa centinaia di Euro (2), danneggiando la qualità dei prodotti e riducendo la capacità di queste piccole imprese di conoscere meglio fornitori, clienti e competitori.

Inoltre, tutti i documenti pubblici, o inseriti nella rete internet, dovrebbero, per legge, riportare in calce, su ogni pagina, titolo del documento, estensore (nickname) e sopratutto la data. Il rischio è che trasferiamo, a chi le cerca, notizie vecchie e non riusciamo a colpire chi pubblica notizie errate, almeno con il discretito personale. Se mancanti, Basterà che il gestore della rete apporti automaticamente queste informazioni. Per le cose che già sono in rete vale la data di avvio della procedura.

Sarebbe il caso, poi, che il ministro per l'innovazione, ed ogni altro ministro pubblichino in chiaro la propria casella e mail.La maggior parte dei ministri, a parte il Presidente Prodi, non pubblica la propria casella e mail e, spesso, quella contenuta nel sito del ministero è una casella del tutto generica, comunque non dedicata al rapporto con il cittadino, come dovrebbe essere in una dimensione sempre più orientata ad internet.



--------
(1) Nonostante i recenti interventi del Ministero dell'Industria, che lo ha ridotto a circa un quarto, a causa dei meccanismi e delle regole imposte, ad un elenco di imprese suddiviso per categorie viene applicato il diritto di segreteria tante volte quante sono le località e i categorie ISTAT selezionate e comunque un elenco necessariamente grezzo alla fine costa alcune centinaia di euro.
(2)
Giacomo Dalessandro scrive sulla posta di Repubblica: ".. poi, parlando del Sistema Italia che deve essere aggiornato in tempo reale, si pone il problema che tutta la normativa tecnica deve essere distribuita a costi politici, e non come succede attualmente:- Per esempio nel settore elettrico, il costo di un fascicolo di Norma CEI costa centinaia di Euro, ed il professionista o l'istallatore non può permettersi di spendere 3-4000 Euro l'anno per aggiornarsi con decine di norme l'anno (oltre al tempo tecnico di lettura ed apprendimento, ed oltre alla continua uscita di nuove norme che sorpassano le precedenti nel giro di qualche anno). Tutto ciò è assurdo e non consente al paese reale di stare al passo con la normativa. Nel mio caso specifico di professionista, l'aggiornamento riguarda anche la normativa antincendio, la legislazione tecnica, ecc. oltre al grandissimo esborso per il software da utilizzare, quale autocad, word, excell, ecc. ..."