domenica 30 marzo 2014

Appesi ad un filo

Cari Amici del Governo Renzi,
Vi stiamo chiedendo, a nome di un nutrito gruppo di cittadini, di intervenire in una situazione ancora gestibile che rischia di degenerare in un ennesimo disastro paesaggistico ambientale. Si stanno verificando in una zona ambientalmente protetta dalla legge 29 giugno 1939, n°1497, il territorio del comune di San Nicola Arcella CS posto al limite meridionale del Golfo di Policastro e a qualche chilometro da Scalea (il comune sciolto per mafia qualche giorno fa visitato dal Presidente del Consiglio), atti e fatti che fanno temere l’ultimo e definitivo assalto al tentativo di urbanizzazione del fronte mare e delle spiagge.

Tentativo legato, al momento, al solo filo dell’operato della Sovraintendenza ai Beni Ambientali.

Approfondimento

L’intero territorio del Comune di San Nicola Arcella è sottoposto, con Decreto Ministeriale del 15 dicembre 1969 (G.U. n° 8 del 10/01/70), che decreta che:

“La zona costiera sita nel territorio del comune di San Nicola Arcella (Cosenza) ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa”.

al vincolo paesaggistico ambientale [….]

Anche l’ ambiente marino che si estende lungo la costa del Golfo di Policastro calabrese che va dall’Isola Dino a Capo Scalea è protetto, quale Area SIC (Sito di Interesse Comunitario), ai sensi della Direttiva Habitat 43/92/CEE, Codice Sito Natura 2000 lT9310034) e si fregia di rappresentare, dal 2008, con l’Isola di Dino, una porzione consistente del Parco Marino della Riviera dei Cedri.

La protezione dell’area è affidata al MiBACT, Direzione Regionale della Calabria, attraverso la Direzione Provinciale di Cosenza.

Il territorio di San Nicola Arcella [….] si estende lungo l'arco meridionale del Golfo di Policastro, tra l'Isola di Dino e Punta Scalea, su un contrafforte a 119 metri sul livello del mare, protetta da tre torri di avvistamento, forte di un Palazzo nobiliare appartenuto ai Principi di Lanza di Trabia e un piccolissimo Borgo antico. Lungo la ex Strada Statale 18, ora S.P. 1, sono posizionati quattro splendidi belvedere abbandonati. Il mare si raggiunge attraverso una tortuosa strada che in tempi andati portava ad una stazione ferroviaria ora dismessa. La spiaggia confina con lo strapiombo ed è attraversata da almeno quattro o cinque fiumare.

Il Comune di San Nicola Arcella conta 797 famiglie contro le 4.981 abitazioni (al censimento del novembre 2011) totali presenti sul territorio.

Un’enorme, in relazione alla capacità di accoglienza del territorio, disponibilità alberghiera locale forte di circa 2200 posti lettoutilizzata per poco più di due mesi l’anno, in parte sottoposta a sequestro per fallimento ed in parte sotto sequestro per avvelenamento degli ospiti.

Una costa morfologicamente splendida e, fino a qualche tempo fa, dalle acque cristalline. Un territorio in cui il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo di un immobile ricadente nella località vincolata, è sottoposto al vincolo di presentare alla competente Sopraintendenza, per la preventiva approvazione, qualunque progetto di opere che possano modificare l'aspetto esteriore della località stessa,

Ci si domanda, allora, come è stato possibile agli enti preposti, Sopraintendenza ai Beni Ambientali e Strutture tecniche comunali, approvare un Piano di edificazione e rilasciare licenze nel territorio per circa 4.700 nuove abitazioni, a partire dal 1970 (anno in cui il borgo di San Nicola Arcella era composto da 692 abitazioni), di cui ben 3732 approvate e costruite nel periodo 72-91 (circa 15 abitazioni/mese) cosa che si è ripetuta nel periodo 2001-2011 con ulteriori 8-900 abitazioni (circa 8 nuove abitazioni medie/mese), permettendo a San Nicola Arcella essere tra i primi (18° posto) nel rapporto tra abitazioni totali ed abitazioni dei residenti nella classifica riferita ai circa 8.100 comuni italiani: tutto ciò in pieno contrasto con il DM del ’70 sopra citato e facendo raggiungere un grado di saturazione ambientale incompatibile con il territorio e le sue strutture amministrative e produttive, che sono strutturate per soddisfare i bisogni di qualche centinaia di famiglie residenti. Insomma, senza che le autorità preposte siano, tempestivamente, intervenute.

Un luogo dove i cittadini non residenti lasciano da alcune decine di anni una cifra compresa tra i 15 e i 18 milioni di euro l’anno di cui circa 2,5 milioni di euro/anno destinati alle casse comunali per coprire spese per servizi che questi cittadini utilizzano, in media. per meno di 20 giorni l’anno. Questi i dati che rinvengono da una recente ricerca in corso “Lifestyles and consumption of do-it-yourself residential tourists in Italy” condotta nell'ambito del CREeST (Centro Studi e Ricerce sul Turismo) dell’UNICAL dal prof Tullio Romita [....] con il sostegno della Camera di Commercio di Cosenza, che valuta in circa un miliardo di euro/anno le entrate economiche complessive dell’Alto Tirreno Cosentino per le sole attività connesse al turismo stanziale estivo locale.

Ma anche un luogo dove da alcuni decenni una singola società detiene la proprietà della maggior parte delle aree protette.

Nonostante il "silenzio assordante" delle autorità preposte alla tutela dei Beni Ambientali abbiano regalato il diritto allo scempio, i cittadini più accorti di San Nicola Arcella e coloro, tanti, che amano questo territorio aspro e incantato sembrano aver sinora fermato, con una mobilitazione corale e continua verso gli amministratori locali e i responsabili della tutela ambientale e paesaggistica l’assalto al “front end”, per chi viene dal mare, di questa tanto decantata scogliera (p.e. scongiurando l’istallazione sulle colline retrostanti di in Parco Eolico).

Ora ci chiediamo, ancora, come sia stato possibile, in questi ultimi mesi, utilizzando il combinato disposto di un PSC (Piano Strutturale Comunale) in fase di approvazione presso la Regione Calabria, una ambigua delibera riguardante la liberalizzazione della apertura di esercizi commerciali (deliberazione della giunta comunale n° 33 del 19 giugno 2012), una serie di delibere [….] sulla destagionalizzazione delle concessioni balneari, con possibilità di allestire punti di ristorazione stabili, presa in carico ed approvata da una “Conferenza dei Servizi” [....] andata quasi deserta, (i cui i pochi rappresentati rimandano la propria approvazione alla verifica della compatibilità' ambientale da parte della locale Soprintendenza ai Beni Ambientali) successivamente presa in carico dalla Giunta Comunale, pensare di avviare un più' ampio piano di antropizzazione del fronte mare e delle spiagge.

Progetto che ha permesso la installazione di un gazzebo/ristorante in zona protetta ai piedi del Palazzo del Principe [...] in corrispondenza del Lido Le Terrazze [….], il rinnovo fino al 2020 e l'estensione a tutto l'anno delle concessioni demaniali per alcune delle imprese balneari e la prossima approvazione in Consiglio comunale delle relative “Varianti al Piano Spiaggia Comunale”,

Atti e fatti che fanno temere l’ultimo e definitivo assalto al tentativo di urbanizzazione del fronte mare e delle spiagge legato al solo filo della approvazione della Sovraintendenza ai Beni Ambientali alla quale si sono appellate le associazioni ambientaliste locali. Tra queste l'Associazione Amici di San Nicola Arcella – Onlus che, nata nel 1999 e forte ad oggi di 350 soci attivi, si è spesa molto, in questi anni, per evitare ulteriori scempi.