mercoledì 2 luglio 2008

Certificazione dei Bilanci dei piccoli comuni italiani

Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 - TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL’ ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI ha definito l'autonomia dei comuni senza nel contempo ridefinire una, necessaria, struttura di controlli e senza aver previsto una qualsivoglia sistema di avvicinamento alla complessità dei compiti da affrontare(1). Specie per quei comuni che hanno una struttura tecnico amministrativa striminzita e spesso non all'altezza dei compiti assegnati. Questo vale, in particolare, per i comuni con meno di 5000 abitanti, la maggior parte dei comuni italiani.
La stessa legge, per questi comuni, ha assegnato alla maggioranza ed al sindaco, direttamente eletto, la gestione diretta della cosa pubblica.
Escludendo del tutto l'apporto delle minoranze!
Sindaci, spesso impreparati(2), che, malgrado la sancita separazione dei poteri tra la politica e la gestione, hanno ampi poteri di interdizione sui dirigenti e sui dipendenti.
Se, poi, si tiene in conto che molto spesso in questi comuni si presentano liste che niente hanno a che vedere con la politica, frutto di inestricabili reti di interessi locali, il sindaco si trova a detenere poteri inusitati.
Sindaci e maggioranze che spesso perseguono il solo interesse della rielezione e che per questo si limitano a risolvere i problemi del giorno dopo, quando va bene, ma che ancor più spesso sono, consapevoli, vittime di intrallazzatori.
In un contesto in cui qualunque mancanza di prospettiva non fa altro che favorire il degrado.

Senza alcuna sanzione per chi lo ha provocato!

La proposta è di ripristinare un minimo di controllo, almeno legale, sulle azioni intraprese.

Per questo i Comuni, specie quelli piccoli, :

  • dovranno utilizzare per la certificazione del proprio bilancio professionisti iscritti all'Albo dei Revisori dei Conti.

  • Nella costruzione del bilancio, la competenza dei ricavi dovrà sempre essere quella dell'anno di riferimento e non quello dell'iscrizione a ruolo. I Residui Attivi, facenti riferimento ad una competenza di anzianità superiore a 12 mesi precedenti il bilancio in esame sono iscritti per memoria e non concorrono alla formazione del risultato economico ne alla formazione dei "crediti". Essi rientrano nel bilancio ad incasso avvenuto e sono inseriti in un apposito capitolo specificatamente destinato ai ricavi straordinari. (3)

parimenti
  • I Residui Passivi, facenti riferimento a debiti da forniture con una anzianità superiore a 12 mesi precedenti il bilancio in esame, dovranno essere iscritti tra i debiti finanziari alla stregua di un qualsiasi finanziamento ottenuto.(4)

  • Non dovranno essere utilizzati gli incassi per partite diverse dal titolo di provenienza, specie per quanto riguarda gli incassi relativi alla fornitura di servizi.

  • Potranno istituire o partecipare solo a società di scopo che presentino un oggetto sociale definito per una missione specifica e che non fondino la propria sopravvivenza sul solo mercato generato dai soli soci pubblici.

  • Le opere pubbliche, anche se realizzati da privati o finanziate da enti terzi, le modifiche allo Statuto comunale, le modifiche organizzative che coinvolgono i dirigenti e/o gli stessi consiglieri/assessori, dovranno essere approvate con maggioranze qualificate (dovranno essere votate anche da almeno un terzo dei consiglieri di minoranza).

  • Assunto che le amministrazioni comunali diventano sempre più centri di servizi, con responsabilità del risultato, esse dovranno iscrivere in bilancio come debito le somme ottenute per opere pubbliche non terminate o non utilizzate entro un anno dalla prevista consegna. Tali somme dovranno essere restituite ai finanziatori sia che questi siano pubblici sia che questi siano i cittadini che pagano le tasse.

  • Sostituire il parametro residenti con quello di cittadini. La struttura della legislazione italiana commisura sul numero dei cittadini residenti la rappresentatività, il sistema di votazione, il livello delle regole contabili, la distribuzione delle risorse e dei finanziamenti. Senza tener conto che il pacchetto di entrate su cui i comuni possono contare è, ormai, tutto imperniato sul numero e il valore delle abitazioni (ICI, ecc.).
    Attenzione! In molti casi il divario tra numero di cittadini che paga tasse e tributi per abitazioni presenti sul territorio e il numero residenti raggiuge livelli di 2 a 1 e in certi casi di 20 a 1.(5)
  • Alcuni comuni, specie quelli turistici con tante seconde case, hanno interpretato, liberamente, l'applicazione dell'imposta di scopo, sfruttando la ambiguità della legge. Se l'imposta di scopo ha lo scopo di finanziare gli investimenti questa dovrà essere applicata al reddito prodotto da cittadini con diritto di voto che sono i soli a possono dire la loro sulla utilità dell'investimento programmato.


ed infine
  • Prevedere che agli amministratori comunali nuovi eletti venga somministrato uno stage di due o tre settimane che dia a questi benemeriti cittadini, che spesso non sono avvezzi alle cose legali ed economiche, strumenti di orientamento alla missione da svolgere.


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(1) Gli amministratori dei comuni con meno di 15000 abitanti risultano essere laureati per il 23%, diplomati per il 45%. Il rimanente 32% ha al massimo la licenza di scuola media inferiore. Il 39,4% sono operai.
(2) I Sindaci dei comuni in carica al 2006 risultano essere per il 36,8% laureati (equamente suddividsi tra medici, ingegneri, insegnanti). Il il 41% possiede il diploma di scuola media superiore. Il rimanente 32% ha al massimo la licenza di scuola media inferiore. Il 41% sono operai. Solo il 36% possiede un background di tipo economico.
(3) I circa 7500 piccoli comuni di questo paese , forti del 42% della popolazione, portano, ancora, a ricavi entrate per ICI, Tarsu, ecc. riferiti agli anni novanta mai incassati e difficilmente incassabili. Truccando così i propri Bilanci, bilanci che nessuno avrà mai voglia di controllare.
(4) In molti casi i debiti per forniture cicliche provenienti da imprese pubbliche vengono lasciati montare. a, consapevole, copertura di un possibile stato di insolvenza.
(5) Nel novero del primo scaglione di questi comuni (2919 comuni con un numero abitanti residenti minore di 1500 e con 1.725.000 abitazioni), dove il livello dei controlli contabili è, di molto, annacquato e dove sono, relativamente, più consistenti finanziamenti regionali e statali, si annida un 32% di comuni (circa 900, ) che si avvantaggiano di un numero di abitazioni (il 44% di tutte le abitazioni di questo scaglione) mediamente pari a 3,18 volte le abitazioni dei residenti.

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