sabato 27 settembre 2008

Competizione Virtuosa: una proposta

La Competizione Virtuosa (1) promossa dal Ministero per la “Pubblica Amministrazione” e la "Innovazione" passa necessariamente per la conoscenza delle decisioni che i vari settori della PA assumono.
Se non altro per rendere l'utente, finalmente, divenuto “cliente” capace di verificare la congruenza tra ciò che è stato programmato e ciò che si sta facendo.
Questo vale per i grandi comuni ma anche per quei comuni che hanno una struttura tecnico amministrativa striminzita e spesso non all'altezza dei compiti assegnati, in particolare per i comuni con meno di 5000 abitanti, la maggior parte degli 8.103 comuni italiani, una buona parte dei quali con un gran numero di contribuenti non residenti(2) .

Tenendo conto che per i comuni è già prescritta una, generica, pubblicazione su internet di alcuni atti amministativi (bandi, concorsi, ecc,), e del cattivo uso(3) che spesso di questa prescrizione si fa, ciò si può ottenere, a costo zero,:
  • Rendendo obbligatorio per tutti i comuni l'utilizzo del nome di dominio ad essi riservato dal Registro Italiano in Internet (4), vietando nel contempo l'utilizzo di denominazioni con estensioni le più varie come oggi avviene;
  • Rendendo obbligatoria la archiviazione on line di tutti gli atti amministrativi;
  • Rendendo obbligatoria, e non facoltativo, l’utilizzo della possibilità che il sito del Governo (Italia.Gov.it) offre a tutti i comuni.
Il sito governativo, che offre la possibilità di inserire files di informazioni e dati nello spazio dedicato all’ Accesso on line agli atti amministrativi comunali, di fatto realizza l' Albo Pretorio on line. Opportunità che se codificata permetterebbe di rendere obbligatorio pubblicare (ed archiviare) con data certa :

    1. le delibere consiliari, le decisioni di giunta, i decreti e le ordinanze;
    2. il piano degli investimenti e i relativi aggiornamenti;
    3. pubblicare atti, concorsi, contratti, concessioni, bandi di opere pubbliche e successive assegnazioni;
    4. l’elenco dei consulenti e dei professionisti utilizzati;
    5. le convocazioni del Consiglio Comunale e della Giunta con l’indicazione della data, dell’ora, dei punti all’OdG e dei modi per ottenere la documentazione a supporto;
    L’utilizzo obbligatorio di questo spazio (e un adeguato sistema di archiviazione) potrebbe rendere possibile di realizzare, in futuro, una banca dati statistica e un prontuario pratico per quei piccoli comuni che, sprovvisti di adeguate professionalità, attualmente sono costrette a ricorrere a professionisti esterni per stilare proposte e specifiche adeguate a prezzi adeguati;
      inoltre bisognerebbe:
      • Chiarire agli impiegati e agli amministratori comunali i limite dell’utilizzo della legge sulla privacy. Legge abusata nel tentativo di rendere poco trasparente la gestione corrente.

      Tutto questo può essere realizzato senza alcun costo per i comuni. Questi devono soltanto archiviare i propri documenti in un formato che non permetta modifiche fraduolente (ad esempio utilizzando un file .pdf) in una cartella del proprio sito collegato all’area ad esso dedicata da www.Italia.gov.it.

      Attualmente solo 18 comuni utilizzano questa possibilità, peraltro impropriamente: i collegamenti sono al sito e no alle pagine specifiche. Cosa che può creare difficoltà o addirittura impossibilità a raggiungere i documenti di cui si ha bisogno.

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      (1) Il progetto promuove:
      • una competizione virtuosa pubblico-privato, tale da consentire efficace valutazione dell’attività svolta dalle diverse strutture di servizio;
      • una logica di mercato nel rapporto con la PA, trasformando effettivamente (e non per slogan) il cittadino in cliente, avviando una innovazione destinata a trasformare il modo stesso in cui la PA concepisce se stessa.
      (2) Nel novero del primo scaglione di questi comuni (2919 comuni con un numero abitanti residenti minore di 1500 e con 1.725.000 abitazioni), dove il livello dei controlli contabili è, di molto, annacquato e dove sono, relativamente, più consistenti finanziamenti regionali e statali, si annida un 32% di comuni (circa 900) che si avvantaggiano di un numero di abitazioni (il 44% di tutte le abitazioni di questo scaglione) mediamente pari a 3,18 volte le abitazioni dei residenti.
      (3) In spregio alla trasparenza amministrativa, in alcuni casi, i file sono modificabili anche se pubblicati, vengono cancellati alla scadenza, si limitano alla pubblicazione della delibera e non contengono i necessari allegati tecnici.
      (4) Il Registro Italiano in Internet gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche detiene per legge un elenco preformato di nomi a dominio dedicati ai comuni per le attività istituzionali, non assegnabili liberamente (ad esempio: www.comune.sannicolaarcalla.cs.it)

      domenica 21 settembre 2008

      Risparmio energetico: eolico?

      Le semplificazioni di tipo giornalistico riuniscono in un solo contenitore tutte le opzioni di risparmio energetico.

      Molte amministrazioni comunali(1), strette dagli impellenti bisogni di cassa, si stanno facendo sedurre da aggressivi intermediari che propongono l'installazione di interi parchi eolici, in nome del risparmio energetico e di un possibile risparmio di migliaia di Kg di CO2(2) ma sicuramente più interessati al “sistema dei certificati verdi” più che al peso etico ed economico che le energie da fonti rinnovabili assumono di questi tempi.

      Il risparmio energetico, o meglio, l’incasso di possibili royalties (sic!) ha altre possibili soluzioni meno invasive e meno aleatorie che non comportano lo scempio ambientale (3) derivante dal cedere a terzi la concessione per l’installazione di un ingombrante parco eolico.
      Senza contare l’invasività(4), l'effettiva produttività dell'installazione(5), il rumore, il danno ai boschi ed ai terreni circostanti e non ultimo il danno allo skyline in aree dove si progetta uno sviluppo di tipo turistico e persino fantasiosi porti turistici.E senza tenere in alcun conto il danno che una simile installazione procura ai comuni viciniori!

      Vi immaginate uno yacht che si avvicina alla costa, per esempio per raggiungere un porto, che si trova ad ammirare un panorama costituito da un “parco” di 30-40 pali alti 100 metri con rotori di 60 metri? Ma vi pare che una ipotesi del genere sia il “meglio” specie per questo tipo di comuni che basano la propria economia sul turismo?

      Lo spirito di un investimento ambientale deve avere come interesse prioritario lo sviluppo sostenibile e compatibile con le esigenze del mercato delle attività prevalenti del territorio.
      Se un investimento deve essere fatto nel campo del risparmio energetico questo deve essere trovato nel solare, nel fotovoltaico, nell’illuminazione stradale a Led, nell’utilizzo di pannelli solari termici, così come è stato realizzato con successo dal comune di Torraca(6), un paese del Cilento forte di 1200 abitanti.
      Torraca è l’esempio evidente di come lo spirito di iniziativa dei sindaci e l’attenzione crescente alle tematiche ambientali possano generare benefici alla popolazione, attraverso la realizzazione di singoli progetti coordinati in modo coerente per soddisfare le diverse esigenze di servizio.

      La proposta è di lasciare ad una commissione composta da Provincia, Regione e Sopraintendenza ai Beni Ambientali la responsabilità dell’approvazione dei progetti di risparmio energetico che prevedono alterazioni dell'ambiente naturale del territorio, specificatamente nel campo eolico, imponendo la formazione di un tavolo di concertazione tra questi enti le associazioni ambientaliste locali ed i comuni viciniori, sulla base di un piano di sviluppo congruente ed omogeneo, a partire dal parere della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale.
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      (1) Tra questi alcuni piccoli comuni turistici dell'area calabrese del Golfo di Policastro, una area in cui l’iniziativa Progetto Golfo Amico progetta di valorizzare in uno la costa ed i numerosi parchi montani verso un turismo ecocompatibile, progettano di mandare in approvazione la concessione a terzi di installazione di futuri Parchi Eolici.
      (2) Gas responsabile dell'effetto serra
      (3)Da Wikipedia: Gli aspetti negativi delle turbine eoliche sono diversi.
      L'impatto ambientale, seppur rivalutato negli ultimi anni, è un grosso disincentivo all'istallazione di questo genere di impianti. Nella gran parte dei casi infatti i luoghi più ventosi risultano essere le cime ed i pendii di colline e montagne, spesso luoghi dove la natura viene protetta e dove gli impianti eolici risultano visibili anche da grande distanza, con un impatto paesaggistico in alcuni casi non tollerabile. Inoltre generano un lieve inquinamento acustico, che in ecosistemi delicati potrebbe influenzare la vita delle specie animali presenti.
      Recentemente, le autorità preposte al controllo del traffico aereo di alcuni paesi hanno avanzato delle perplessità circa l'installazione di uovi parchi eolici: essi sono in grado, in molti casi, di interferire con l'attività dei radar, i quali non riescono facilmente ad eliminare gli echi dovuti alle torri eoliche, a causa della loro elevata RCS (Radar Cross Section) e, soprattutto, delle pale in continua rotazione che un sistema di telerilevamento può scambiare erroneamente per velivoli in movimento.

      (4) L’energia producibile dipende dal cubo della velocità del vento e perciò una diminuzione del 20% della ventosità porta al crollo della produzione (-50%). Infatti, il vento varia considerevolmente in funzione della quota e della topografia.
      (5) L'eolico è improduttivo. La scarsissima produzione elettrica dichiarata dal Gestore di rete, pari a circa l’1% del fabbisogno, a fronte di circa 3000 MW di potenza installata; problema riconducibile unicamente alla scarsa vocazione del territorio italiano che riscontra una media di producibilità di sole 1500 ore/anno.
      (6) Torraca appartiene alla Provincia di Salerno e dista 159 chilometri da Salerno, capoluogo della omonima provincia, conta 1.232 abitanti (Torracchesi) e ha una superficie di 15,8 chilometri quadrati per una densità abitativa di 77,97 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 452 metri sopra il livello del mare. Il territorio del Comune risulta compreso tra i 50 e i 885 metri sul livello del mare.
      Torraca rappresenta un’esperienza concreta di come il settore pubblico può influire sulle abitudini e sulla qualità della vita della cittadinanza residente e di quella di passaggio con l’obiettivo anche di risultare sempre più attrazione turistica sostenibile.
      Torraca aderisce al progetto “Comuni AzzeroCO2” promosso dall’omonima "AzzeroCO2" fondata da Legambiente, Ambiente Italia e Kyoto Club e fa parte quindi di quei Comuni che vogliono costituire una rete di buone pratiche realizzate con il coinvolgimento del Territorio.