sabato 20 dicembre 2014

Uno scempio incombente

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Sottosegretario di Stato
On. Ilaria Borletti Buitoni
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Oggetto: San Nicola Arcella 

Ci domandiamo cosa ha fatto e cosa può fare la locale Sopraintendenza ai Beni Culturale ed Ambientali per fermare il tentativo di antropizzazione del fronte mare e delle spiagge di un luogo. San Nicola Arcella, sottoposto ai vincoli del Decreto Ministeriale del 15 dicembre 1969 (G.U. n° 8 del 10/01/70), che decreta: “La zona costiera sita nel territorio del comune di San Nicola Arcella (Cosenza) ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge

venerdì 26 settembre 2014

Agenzia delle Entrare, viaggio nel nulla

Rossella Orlandi è tornata sul terna dell'evasione fiscale, al termine della due giorni di audizione parlamentare sul tema della evasione fiscale.
Fatturazione elettronica, incremento delle carte credito, delle prepagate e dei Pos, permetterebbero di incrociare questi dati con quelli contenuti nella Anagrafe Tributaria.
Si tratta di un progetto dove confluiscono una massa enorme di dati che fanno capo a numerose «banche», agganciati al codice fiscale: dalle dichiarazioni dei redditi, alle transazioni finanziarie, alle assicurazioni, alle utenze domestiche. ai contributi INPS.
Senza. contare i dati. sulle

lunedì 22 settembre 2014

Lavoro&Fisco[1]

@matteorenzi @taddei76  le categorie devono essere solo due. Gli autonomi sono imprenditori che hanno come dipendenti a tempo indeterminato se stessi. I due soggetti devono essere contrattualmente e fiscalmente separati. Cosi, tra le altre cose , si potrà controllare che le retribuzioni siano contrattualmente  corrispondenti alle mansioni  e che i contributi previdenziali, che danno diritto a pensioni, servizi sanitari ed altro, siano veramente versati.
Cosi che all’autonomo nella sua funzione di dipendente vengano applicate le aliquote fiscali e previdenziali e le detrazioni in funzione della paga ricevuta  e all’autonomo nella sua figura di imprenditore siano applicate le tasse sugli eventuali utili di impresa.

sabato 20 settembre 2014

Portavoce del niente

Non prendetevela con @matteorenzi o con le sue girls (o i suoi boy-scout) portavoce di un governo ombra di professorini formatisi nel brodo della dottrina delle destre a quel tempo dominanti. Il problema e il sistema formativo italiano affidato a settantenni che si sono formati a loro volta leggendo, in gioventù, non pregevoli traduzioni di testi a loro volta risalenti a politiche ormai desuete, in un mondo dove ormai le imprese sane sono multinazionali con enormi poteri transnazionali e che

lunedì 5 maggio 2014

Piccoli Comuni, sentine di inefficienze

Gentili Signori,

Segnalo alla vostra attenzione la difficoltà di  molti cittadini di procedere al pagamento della mini tassa sulla spazzatura senza incorrere in costi aggiuntivi,
In particolare per i contribuenti del comune di San Nicola Arcella in provincia di Cosenza,  un comune turistico, in una area protetta da vincolo ambientale e paesaggistico, che  conta circa 4.200 abitazioni di non residenti,  non presenti li dove si assumono le decisioni e si ottengono le informazioni, contro le circa 800 famiglie di residenti.

A questi cittadini la amministrazione comunale non ha ritenuto di inviare insieme alla bollettino del normale tributo giunto in quegli stessi giorni, aveva fatto di tutto per non permetterci di pagare il dovuto. allegando al proprio bollettino un manifesto a toni forti contro le Istituzioni superiori ma non il bollettino postale necessario a pagare la maggiorazione richiesta dallo Stato, ne lo F24 pre compilato, n'è le corrette informazioni essenziali per il relativo pagamento ( vedi allegati a) e b).
Precostituendo il mancato versamento aiutato (!?) dalle difficoltà' di procedere al pagamento attraverso i mezzi previsti.

Peraltro anche il bollettino relativo alla tassa base apparee incompleto. Non sono richiamati

-         il cespite sottoposto a tassazione,  ne in termini di indirizzo e/o di particella catastale,
-         i mq applicabili,
-         la tariffa corrente applicata
-         gli estremi della delibera di approvazione della tariffa ,
e, neanche a dirlo,
-         l'allegato tecnico che illustra il meccanismo di determinazione della tariffa.


Per quei, pochi, cittadini che hanno capacità/possibilità di utilizzare le scarse ed imprecise istruzioni presenti sul sito istituzionale del comune (vedi allegati c) e d), il tentativo di pagare quanto dovuto agli Uffici Postali e' fallito, non avendo, questi, disponibili bollettini adatti.
Così' come è avvenuto per il pagamento attraverso l'uso dell' F 24 non essendo stato fornito precompilato, preparato seguendo le sopra dette istruzioni da un cittadino inesperto, veniva respinto dal sistema informatico della banca.

 Anche per chi si fosse rivolto ad un qualunque CAF, come ultima istanza, non è riuscito ad ottenere aiuto e/o istruzioni al riguardo. Peraltro pagare 30 euro al CAF per versare allo Stato 12,40 euro non sarebbe stato conveniente.Sarebbe utile sapere quanti inconsapevoli cittadini non hanno versato il tributo straordinario richiesto ed il danno erariale rinveniente.

Ma chiediamo anche che le istituzioni superiori facciano applicare le leggi e le normative vigenti non solo ai cittadini contribuenti ma anche a quegli organi dello Stato che applicano con sciattezza le leggi dello Stato, lo Statuto del Contribuente e le specifiche 
Direttive della Agenzia delle Entrate. Aderendo finalmente al dettato fondamentale della democrazia: separare gli eletti, con i voti dei cittadini, dai gestori della cosa pubblica e abbandonando, finalmente, ipocrite, e qualche volta poco fondate, dichiarazioni di contenimento dei costi.

domenica 30 marzo 2014

Appesi ad un filo

Cari Amici del Governo Renzi,
Vi stiamo chiedendo, a nome di un nutrito gruppo di cittadini, di intervenire in una situazione ancora gestibile che rischia di degenerare in un ennesimo disastro paesaggistico ambientale. Si stanno verificando in una zona ambientalmente protetta dalla legge 29 giugno 1939, n°1497, il territorio del comune di San Nicola Arcella CS posto al limite meridionale del Golfo di Policastro e a qualche chilometro da Scalea (il comune sciolto per mafia qualche giorno fa visitato dal Presidente del Consiglio), atti e fatti che fanno temere l’ultimo e definitivo assalto al tentativo di urbanizzazione del fronte mare e delle spiagge.

Tentativo legato, al momento, al solo filo dell’operato della Sovraintendenza ai Beni Ambientali.

Approfondimento

L’intero territorio del Comune di San Nicola Arcella è sottoposto, con Decreto Ministeriale del 15 dicembre 1969 (G.U. n° 8 del 10/01/70), che decreta che:

“La zona costiera sita nel territorio del comune di San Nicola Arcella (Cosenza) ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, ed è quindi sottoposta a tutte le disposizioni contenute nella legge stessa”.

al vincolo paesaggistico ambientale [….]

Anche l’ ambiente marino che si estende lungo la costa del Golfo di Policastro calabrese che va dall’Isola Dino a Capo Scalea è protetto, quale Area SIC (Sito di Interesse Comunitario), ai sensi della Direttiva Habitat 43/92/CEE, Codice Sito Natura 2000 lT9310034) e si fregia di rappresentare, dal 2008, con l’Isola di Dino, una porzione consistente del Parco Marino della Riviera dei Cedri.

La protezione dell’area è affidata al MiBACT, Direzione Regionale della Calabria, attraverso la Direzione Provinciale di Cosenza.

Il territorio di San Nicola Arcella [….] si estende lungo l'arco meridionale del Golfo di Policastro, tra l'Isola di Dino e Punta Scalea, su un contrafforte a 119 metri sul livello del mare, protetta da tre torri di avvistamento, forte di un Palazzo nobiliare appartenuto ai Principi di Lanza di Trabia e un piccolissimo Borgo antico. Lungo la ex Strada Statale 18, ora S.P. 1, sono posizionati quattro splendidi belvedere abbandonati. Il mare si raggiunge attraverso una tortuosa strada che in tempi andati portava ad una stazione ferroviaria ora dismessa. La spiaggia confina con lo strapiombo ed è attraversata da almeno quattro o cinque fiumare.

Il Comune di San Nicola Arcella conta 797 famiglie contro le 4.981 abitazioni (al censimento del novembre 2011) totali presenti sul territorio.

Un’enorme, in relazione alla capacità di accoglienza del territorio, disponibilità alberghiera locale forte di circa 2200 posti lettoutilizzata per poco più di due mesi l’anno, in parte sottoposta a sequestro per fallimento ed in parte sotto sequestro per avvelenamento degli ospiti.

Una costa morfologicamente splendida e, fino a qualche tempo fa, dalle acque cristalline. Un territorio in cui il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo di un immobile ricadente nella località vincolata, è sottoposto al vincolo di presentare alla competente Sopraintendenza, per la preventiva approvazione, qualunque progetto di opere che possano modificare l'aspetto esteriore della località stessa,

Ci si domanda, allora, come è stato possibile agli enti preposti, Sopraintendenza ai Beni Ambientali e Strutture tecniche comunali, approvare un Piano di edificazione e rilasciare licenze nel territorio per circa 4.700 nuove abitazioni, a partire dal 1970 (anno in cui il borgo di San Nicola Arcella era composto da 692 abitazioni), di cui ben 3732 approvate e costruite nel periodo 72-91 (circa 15 abitazioni/mese) cosa che si è ripetuta nel periodo 2001-2011 con ulteriori 8-900 abitazioni (circa 8 nuove abitazioni medie/mese), permettendo a San Nicola Arcella essere tra i primi (18° posto) nel rapporto tra abitazioni totali ed abitazioni dei residenti nella classifica riferita ai circa 8.100 comuni italiani: tutto ciò in pieno contrasto con il DM del ’70 sopra citato e facendo raggiungere un grado di saturazione ambientale incompatibile con il territorio e le sue strutture amministrative e produttive, che sono strutturate per soddisfare i bisogni di qualche centinaia di famiglie residenti. Insomma, senza che le autorità preposte siano, tempestivamente, intervenute.

Un luogo dove i cittadini non residenti lasciano da alcune decine di anni una cifra compresa tra i 15 e i 18 milioni di euro l’anno di cui circa 2,5 milioni di euro/anno destinati alle casse comunali per coprire spese per servizi che questi cittadini utilizzano, in media. per meno di 20 giorni l’anno. Questi i dati che rinvengono da una recente ricerca in corso “Lifestyles and consumption of do-it-yourself residential tourists in Italy” condotta nell'ambito del CREeST (Centro Studi e Ricerce sul Turismo) dell’UNICAL dal prof Tullio Romita [....] con il sostegno della Camera di Commercio di Cosenza, che valuta in circa un miliardo di euro/anno le entrate economiche complessive dell’Alto Tirreno Cosentino per le sole attività connesse al turismo stanziale estivo locale.

Ma anche un luogo dove da alcuni decenni una singola società detiene la proprietà della maggior parte delle aree protette.

Nonostante il "silenzio assordante" delle autorità preposte alla tutela dei Beni Ambientali abbiano regalato il diritto allo scempio, i cittadini più accorti di San Nicola Arcella e coloro, tanti, che amano questo territorio aspro e incantato sembrano aver sinora fermato, con una mobilitazione corale e continua verso gli amministratori locali e i responsabili della tutela ambientale e paesaggistica l’assalto al “front end”, per chi viene dal mare, di questa tanto decantata scogliera (p.e. scongiurando l’istallazione sulle colline retrostanti di in Parco Eolico).

Ora ci chiediamo, ancora, come sia stato possibile, in questi ultimi mesi, utilizzando il combinato disposto di un PSC (Piano Strutturale Comunale) in fase di approvazione presso la Regione Calabria, una ambigua delibera riguardante la liberalizzazione della apertura di esercizi commerciali (deliberazione della giunta comunale n° 33 del 19 giugno 2012), una serie di delibere [….] sulla destagionalizzazione delle concessioni balneari, con possibilità di allestire punti di ristorazione stabili, presa in carico ed approvata da una “Conferenza dei Servizi” [....] andata quasi deserta, (i cui i pochi rappresentati rimandano la propria approvazione alla verifica della compatibilità' ambientale da parte della locale Soprintendenza ai Beni Ambientali) successivamente presa in carico dalla Giunta Comunale, pensare di avviare un più' ampio piano di antropizzazione del fronte mare e delle spiagge.

Progetto che ha permesso la installazione di un gazzebo/ristorante in zona protetta ai piedi del Palazzo del Principe [...] in corrispondenza del Lido Le Terrazze [….], il rinnovo fino al 2020 e l'estensione a tutto l'anno delle concessioni demaniali per alcune delle imprese balneari e la prossima approvazione in Consiglio comunale delle relative “Varianti al Piano Spiaggia Comunale”,

Atti e fatti che fanno temere l’ultimo e definitivo assalto al tentativo di urbanizzazione del fronte mare e delle spiagge legato al solo filo della approvazione della Sovraintendenza ai Beni Ambientali alla quale si sono appellate le associazioni ambientaliste locali. Tra queste l'Associazione Amici di San Nicola Arcella – Onlus che, nata nel 1999 e forte ad oggi di 350 soci attivi, si è spesa molto, in questi anni, per evitare ulteriori scempi.

mercoledì 8 gennaio 2014

IMU, lettera al Presidente

Gentile signor Presidente,

Senza voler in alcun modo contestare la legittimità della tassazione sulle seconde case, Le sottopongo un problema di applicazione delle leggi vigenti (e di quelle in questo momento in gestazione) sul tema delle seconde case.
La legislazione corrente, complice una visione della società italiana in termini di qualità dei dati statistici analizzati e offerti dall'ISTAT, modulati su una società che non c'e' più, impone tasse e balzelli sulle seconde case non distinguendo tra chi ha una seconda casa a propria disposizione che usa, in genere, saltuariamente per le proprie vacanze o per un proprio familiare, da chi ha una, o più' seconde case, per puro investimento.
Fatto salvo lo spot a favore della neo casta dei sindaci, la vera questione sta in una misconosciuta elusione della nostra Costituzione sulla parità dei diritti.
In Italia vi sono (dati ISTAT 2001) circa 5,5 milioni di altre abitazioni  21,3 milioni di abitazioni  (il 24,4%  occupate da residenti),
Che fanno capo a 12/13 milioni di  cittadini. Che votano!
Di queste circa 3,3 milioni (il 62,8%) nei comuni con meno di 15.000 abitanti  essenzialmente seconde case a disposizione.
Tra queste, si deve presumere, vi sono abitazioni di famiglia lasciate libere alla morte dei nonni  e case di vacanza spesso di dimensioni inferiori a 60 mq, frutto di piccoli investimenti realizzati indebitandosi con le banche, ubicate nel sud del paese, nate nella ubriacatura degli anni ’70 e che attualmente valgono, in termini reali, meno di quando acquistate, se non altro per la generosità delle amministrazioni pro tempore nel concedere licenze edilizie contro oneri di urbanizzazione.
Nella area dei comuni con meno di 5.000 abitanti residenti vi sono comuni che raggiungono il limite di 18 abitazione di non residenti per ogni abitazione di residenti. Luoghi in cui, spesso, chi ci abita non è soggetto a versamenti aggiuntivi di Irpef, non paga un euro di IMU e spesso non paga i servizi che usa.
I proprietari delle seconde case, spesso 10, 20 volte, in numero, i residenti, contribuiscono con la  ICI/IMU all’intera copertura dei (enormi!) costi di gestione delle amministrazioni  comunali in cui sono ubicate, e pagano per servizi, spazzatura, acqua, reflui e perfino elettricità, un costo pieno per un utilizzo di non più dei 20 giorni estivi.
Questi cittadini pur contribuendo alla gestione dell’ente locale non hanno alcun diritto e non possono rivalersi sulle, spesso arroganti ed incongruenti, decisioni dei, loro,  sindaci. Non gli è riconosciuto nemmeno lo straccio di giudicare con il proprio voto, o con il voto di un proprio rappresentante i consiglio, la gestione della cosa comunale.
Un esempio di democrazia sospesa!
L'equazione proprietari di seconde case uguale ricchi e speculatori e un falso ideologico. Queste case rischiano di essere soggette ad una girandola di imposizioni che definiscono i limiti minimi e massimi della aliquota da applicare. senza, peraltro, imporne alcuna condizioni di applicazione  lasciate all'arbitro dei previsti impositori: i comuni.

Il tema:
  1. Può una amministrazione imporre una tassa, una imposta o stabilire un corrispettivo di un servizio per i non residenti:
a.      senza che emerga dal proprio bilancio una chiara esigenza economica 
b.     senza che abbia prima esperito tutte le opportunità offerte dalle leggi vigenti verso i propri cittadini residenti (addizionali IRPEF, controllo della evasione fiscale, congruenza delle agevolazioni tariffarie),  e prima di aver proceduto all’incasso di tutti i crediti esigibili, ecc., ecc,
c.      utilizzando per i servizi tariffe diverse da quelle applicate ai residenti:
§  senza sottoporre il calcolo della tariffa al controllo della Authority.
§  senza tenere conto del reale utilizzo dei servizi offerti,
§  spesso, trasformando il corrispettivo per un servizio (servizio idrico integrato, rifiuti solidi urbani, fornitura di elettricità) in tassa?
    1. può una amministrazione essere esclusa dal controllo di legittimità sulle proprie spese, sia da parte di minoranze escluse che da parte di un qualunque organo di controllo preventivo?
    2. può un cittadino che possiede un bene essere  escluso dalle scelte sugli investimenti e sui progetti di sviluppo del territorio in cui ha investito pur  pagando più tasse di un cittadino residente?
  1. e' ragionevole mantenere condizioni di mancato controllo che favoriscono  il voto di scambio e/o intrallazzi con i fornitori? 
  2. può una amministrazione imporre una tassa, una imposta o stabilire un corrispettivo di un servizio o realizzare in opere pubbliche che modificano stabilmente il territorio senza dover dare conto a tutti i cittadini, con il voto?
Probabilmente, con queste premesse, si sfiora il reato di Patto Leonino e comunque la incostituzionalità in riferimento alla uguaglianza dei cittadini residenti e non residenti.
Il federalismo fiscale, la attuazione delle Regioni e gli effetti della legge Bassanini (e delle successive modifiche ed integrazioni) impongono che le tasse vadano decise e pagate al livello politico  che accetta di risponderne sottoponendosi al voto.
Le possibili soluzioni:
  1. sciogliere il nodo della classificazione  residenti/non residenti,
  2. dando il voto a chi ha un interesse economico nel territorio e non solo ai residenti
e/o
  1. lasciare al Governo il prelievo delle tasse sulla casa ed il susseguente compito di distribuire equamente il prelievo  ai comuni (come recentemente avvenuto per l'IMU 2013 con il Fondo di Solidarietà) .
ma anche
4.       ripristinare un serio controllo sugli atti dei comuni, specie i piccoli comuni,
5.       ripristinare a tutti i livelli (anche per i piccoli comuni) la distinzione tra livello politico e livello amministrativo,
6.       accelerare sulla unione dei comuni, incentivandone l’attuazione,
7.       impiegare  revisori contabili  certificati e imparziali,
8.       rendere più pregnante la punibilità degli amministratori con atti amministrativi  (tipo  scioglimento per infiltrazioni mafiose) .

Il paese ha bisogno di interventi regolatori e di un drastico svecchiamento della struttura operativa e non di stravolgimenti della Costituzione
Interventi che sembrano tesi ad una dannosa restrizione della partecipazione democratica alle definizione delle strategie di sviluppo del paese unico e solo compito della politica. La realizzazione sarà compito della amministrazione e non di un leader telegenico.

Cordiali saluti,