venerdì 10 giugno 2011

I referendum secondo me

Naturalmente io sono per votare si a tutti i quattro requisiti e quindi anche per lasciare a chi ci crede il nucleare e l'acqua con gestione privata.

Noi siamo un paese, ormai, de-industrializzato e per necessità sempre più orientato ai servizi e, se le nostre imprese e i nostri imprenditori lo capiscono, necessariamente spinto verso l'innovazione, la progettazione e alla gestione di imprese complesse e delocalizzate. Saranno altri che avranno bisogno di grandi volumi di energia per produrre per le nostre imprese e per fornire parti meccaniche all'industria tedesca. La nostra produttività crescerà, come deve crescere, solo attraverso la capacità di fare innovazione di prodotto.
Per quando riguarda i servizi e le multi-utility da far gestire ai privati questo era verosimile negli anni '80 molte di queste esperienze, che anche io ho contribuito a realizzare, si sono risolte in un grande buco nero. Per esempio, le Ferrovie dello Stato spa, per cui ho potuto studiare importanti progetti di terzializzazione, si sono trasformate da gestore di servizi per la comunità a semplici inseguitori del risultato economico con gli investimenti pagati a babbo morto dai contribuenti (vedi Alta Velocità) e con l'abbandono delle finalità sociali normalmente assegnate ad un Ente od ad una società come azionista unico lo Stato. Senza raccontare la spartizione del potere a cui tutti noi abbiamo potuto assistere.
Chi ha detto che con una appropiata politica di innovazione tecnologica e con una adeguata formazione non si possa rendere efficiente la struttura amministrativa statale.
A me sembra che la privatizzazione di alcuni servizi sia solo servita a spostare risorse statali dalla voce costi del personale alla voce acquisti con un grande aumento della corruzione (e con la perpetuazione della tecnica dei 5% inventata ed attuata dai socialisti degli anni 80) favorita dalla mancanza di una organica legislazione e da una giusta serverità verso i corrotti che, da anni, si chiede da più parti.

venerdì 3 giugno 2011

Insediato il Consiglio Comunale a San Nicola Arcella, Calabria

Con il Consiglio Comunale di insediatura, parte ufficialmente oggi la legislatura 2011-2016.
Barbara Mele, sindaco, Eugenio Madeo, vicesindaco, Concetta Sangineto e Pietro Di Santo la  Giunta.
Al vicesindaco, Eugenio Madeo, e' stata assegnata la delega al Turismo e alla Attuazione del Programma; a Concetta Sangineto la delega alla Pubblica Istruzione, Attivita' Culturali e alle Politiche Giovanili; a Pietro Di Santo la delega ai Lavori Pubblici e ai rapporti con le Contrade. Il sindaco Barbara Mele ha anche attribuito a Francesco Belmonte la delega alla Viabilta' e Decoro Urbana e Tutela Ambientale, a Rocco Osso ai Beni Demaniali, Attività Sportive, Caccia e Pesca; Rosalbino Laino si occuperà diUrnanistica ed Attivita' Produttive.
Una legislatura che parte con i conti delle passate gestioni ripuliti di almeno 1,2 milioni di euro di crediti per imposte e tasse, il cui tentativo di recupero (sic!) e' costato alcune centinaia di migliaia di euro, risalenti  ad una decina di anni fa, di fatto, inesigibili e di debiti  per forniture incassate dai cittadini e mai versate alla Sorical, il fornitore dell'acqua.
Merito del Commissario Prefettizio Ersilia Tarsia che ha provveduto a trasformare il debito verso la Sorical in un finanziamento a medio termine e a dare seguito ad un richiamo della Corte dei Conti che, segnalando, tra l'altro, queste improprietà non approvando i Rendiconti Economici del 2007 e del 2008, aveva, di fatto, posto le condizioni per la caduta della precente Giunta.
Il consistente margine di consenso ottenuto su un programma che fonda le sue basi sulla valorizzazione e sulla rinaturalizzazione del territorio e sulle sinergie con le cittadine del Golfo di Policastro, fa ben sperare.
Sperare che l'attenzione dell'amministrazione sia  orientata a dettare le regole e quindi a fare politica per offrire un futuro per i nostri figli a San Nicola e non sia distratta dalla gestione del giorno per giorno, compito della esistente e piu' che abbondante struttura amministrativa.