martedì 23 agosto 2011

Manovra, risparmi e sviluppo

La manovra del governo, pur necessaria, da risposte inefficaci, non eque e colorate del piu' bieco fondamentalismo di destra che nulla hanno a che fare con l'Italia di oggi. Risposte e provvedimenti che sanno di una Italia produttiva vecchia che non ha a che fare con lo sviluppo e l'innovazione di cui questo paese avrebbe un disperato bisogno.
Per evitare di criticare solo, ecco un set di provvedimenti non solo strutturali per raccogliere risorse e per finanziare lo sviluppo

Alcuni dei provvedimenti per raccogliere le risorse:

  • Reintroduzione dell'ICI sulla prima casa, l'unica forma di finanziamento dei comuni, se pur nella forma del esenzione per le classi deboli,
  • Serio riaccatastamento delle abitazioni,
  • Costituzione nei comuni, specie quelli turistici, dell'anagrafe dei cittadini possessori di seconde case, con riconoscimento dei diritti dei residenti,
  • Macro verifiche a livello territoriale della ragionevolezza del reddito dichiarato con la ricchezza esposta,
  • Indagini fiscali per gli operatori economici di singole aree geografiche,
  • Eliminazione delle Partite IVA dormienti o con redditi inferiori al reddito medio di area,
  • Rendere fiscalmente non detraibili retribuzioni e compensi e donazioni a qualunque titolo versati, superiori alla media europea per il medesimo livello di prestazione,
  • Trasformare le province in centro servizi a favore dei piccoli comuni minori di 5000 abitanti con eliminazione delle relative strutture amministrative ma preservandone, in toto riampliandola, la rappresentanza politica, gratuita,
  • Concentrazione delle Prefetture a livello Regionale,
  • Equiparazione della tassazione delle rendite finanziarie con la tassazione corrente,
  • Divieto per i soggetti titolari di partita IVA e per i fornitori di prestazioni professionali di utilizzare il proprio nome e cognome nella denominazione della propria attività,
  • Riduzione all'10% dell'IVA su prestazioni fornite da professionisti e artigiani,
  • Recupero di almeno il 50% dei benefici concessi alla Chiesa in termini di ICI e rimodulazione dell'8xmille,
  • Asta al miglior offerente per le frequenze TV,
  • Cedolare secca per gli affitti con possibilità di recupero, in forma di esenzione irpef di una quota, da parte del fittuatario,
  • Netta separazione delle Pensioni dei lavoratori privati dalle pensioni sociali e da costi per la Cassa Integrazione,
  • Rivisitazione delle regole che riguardano le pensioni degli statali e dei deputati, eliminando le storture ( pensionamento facile per cause di servizio, scatto di carriera al pensionamento, livello dell'assegno, ecc),
  • Riorganizzazione dell Authority dotandole di capacità di analisi economica,
  • Introduzione del Price Cap per le Utility per l'applicazione di tariffe dei servizi adeguate a produrre per gli investitori  un rendimento allineato alla bassa rischiosità dell'investimento.
  • Evitare che lo Stato rincorra agli utili di bilancio delle proprie partecipate per coprire le spese correnti, ricorrendo, così, ad una tassazione impropria a carico dei cittadini.
  • Rinunzia al mantenimento in vita di carrozzoni di stato fornitori di prodotti e servizi fuori mercato e fonte di corruzione
    • Cessioni della società "Alta Velocità" e "GrandiStazioni" delle Ferrovie dello Stato.
    • Cessione delle quote di Finmeccanica, Fintecna, ed eliminazione delle nuove "IRI",
    • Rinunzia all'antico e ormai trito scambio tra acquisto di armamenti, ormai inutili e costosi, contro l'ottenimento di commesse a basso valore aggiunto,
  • Rimandare mega investimenti che non comportano innovazione tecnologica.
i possibili utilizzi per lo sviluppo:
  • Mantenimento e riacquisizione delle reti (energia, ferrovie, telecomunicazioni, ecc.)
  • Eliminazione di finanziamento a fondo perduto e istituzione di fondi di rotazione per i progetti di ricerca e di innovazione sviluppati in collaborazione con l'università,
  • Assicurare alle Regioni del Sud la quota di finanziamento "proprio" necessaria all'utilizzazione dei Fondi Europei,
  • Ricentralizzazione dei Servizi Sanitari ai cittadini, liberando l'attenzione manageriale (sic!) delle Regioni verso la gestione del territorio (ambiente, turismo, territorio, ecc.)
  • Non rinunciare al finanziamento dei progetti della green economy specie quelli che procurano un minore importazione di energia fossile, sviluppando il solare sui tetti delle migliaia di case di vacanza (seconde case) presenti sul territorio;
  • Card di formazione e specializzazione per i giovani;
  • Supporto alle aziende agricole forestali per il recupero e la stabilizzazione del territorio;
  • Vietare, a livello di regole statutarie delle aziende produttive, delle banche e delle amministrazione statali, l'attività finanziaria separandola così dalle attività economiche,
  • sostegno alla creazione di imprese innovative favorendo lo spin off,
  • Introduzione del cartellino di prodotto e delle specifiche per prodotti e servizi;
  • Utilizzo degli anziani, incentivandoli, per attività sociali o per le amministrazioni pubbliche locali,
  • disponibilità, a costo zero, di dati, informazioni (Camere di Commercio, ACI, ISTAT, ecc.), di specifiche (UNI) acquisite via internet,
  • Incentivazione delle aziende a fornire gratuitamente a tutti via internet informazioni tecniche e commerciali,
  • Massicccio e concreto investimento in internet veloce per rendere l'amministrazione pubblica e le imprese effettivamente più competitive, ecc. ecc.;

      venerdì 10 giugno 2011

      I referendum secondo me

      Naturalmente io sono per votare si a tutti i quattro requisiti e quindi anche per lasciare a chi ci crede il nucleare e l'acqua con gestione privata.

      Noi siamo un paese, ormai, de-industrializzato e per necessità sempre più orientato ai servizi e, se le nostre imprese e i nostri imprenditori lo capiscono, necessariamente spinto verso l'innovazione, la progettazione e alla gestione di imprese complesse e delocalizzate. Saranno altri che avranno bisogno di grandi volumi di energia per produrre per le nostre imprese e per fornire parti meccaniche all'industria tedesca. La nostra produttività crescerà, come deve crescere, solo attraverso la capacità di fare innovazione di prodotto.
      Per quando riguarda i servizi e le multi-utility da far gestire ai privati questo era verosimile negli anni '80 molte di queste esperienze, che anche io ho contribuito a realizzare, si sono risolte in un grande buco nero. Per esempio, le Ferrovie dello Stato spa, per cui ho potuto studiare importanti progetti di terzializzazione, si sono trasformate da gestore di servizi per la comunità a semplici inseguitori del risultato economico con gli investimenti pagati a babbo morto dai contribuenti (vedi Alta Velocità) e con l'abbandono delle finalità sociali normalmente assegnate ad un Ente od ad una società come azionista unico lo Stato. Senza raccontare la spartizione del potere a cui tutti noi abbiamo potuto assistere.
      Chi ha detto che con una appropiata politica di innovazione tecnologica e con una adeguata formazione non si possa rendere efficiente la struttura amministrativa statale.
      A me sembra che la privatizzazione di alcuni servizi sia solo servita a spostare risorse statali dalla voce costi del personale alla voce acquisti con un grande aumento della corruzione (e con la perpetuazione della tecnica dei 5% inventata ed attuata dai socialisti degli anni 80) favorita dalla mancanza di una organica legislazione e da una giusta serverità verso i corrotti che, da anni, si chiede da più parti.

      venerdì 3 giugno 2011

      Insediato il Consiglio Comunale a San Nicola Arcella, Calabria

      Con il Consiglio Comunale di insediatura, parte ufficialmente oggi la legislatura 2011-2016.
      Barbara Mele, sindaco, Eugenio Madeo, vicesindaco, Concetta Sangineto e Pietro Di Santo la  Giunta.
      Al vicesindaco, Eugenio Madeo, e' stata assegnata la delega al Turismo e alla Attuazione del Programma; a Concetta Sangineto la delega alla Pubblica Istruzione, Attivita' Culturali e alle Politiche Giovanili; a Pietro Di Santo la delega ai Lavori Pubblici e ai rapporti con le Contrade. Il sindaco Barbara Mele ha anche attribuito a Francesco Belmonte la delega alla Viabilta' e Decoro Urbana e Tutela Ambientale, a Rocco Osso ai Beni Demaniali, Attività Sportive, Caccia e Pesca; Rosalbino Laino si occuperà diUrnanistica ed Attivita' Produttive.
      Una legislatura che parte con i conti delle passate gestioni ripuliti di almeno 1,2 milioni di euro di crediti per imposte e tasse, il cui tentativo di recupero (sic!) e' costato alcune centinaia di migliaia di euro, risalenti  ad una decina di anni fa, di fatto, inesigibili e di debiti  per forniture incassate dai cittadini e mai versate alla Sorical, il fornitore dell'acqua.
      Merito del Commissario Prefettizio Ersilia Tarsia che ha provveduto a trasformare il debito verso la Sorical in un finanziamento a medio termine e a dare seguito ad un richiamo della Corte dei Conti che, segnalando, tra l'altro, queste improprietà non approvando i Rendiconti Economici del 2007 e del 2008, aveva, di fatto, posto le condizioni per la caduta della precente Giunta.
      Il consistente margine di consenso ottenuto su un programma che fonda le sue basi sulla valorizzazione e sulla rinaturalizzazione del territorio e sulle sinergie con le cittadine del Golfo di Policastro, fa ben sperare.
      Sperare che l'attenzione dell'amministrazione sia  orientata a dettare le regole e quindi a fare politica per offrire un futuro per i nostri figli a San Nicola e non sia distratta dalla gestione del giorno per giorno, compito della esistente e piu' che abbondante struttura amministrativa.

      sabato 8 gennaio 2011

      Dove dovrebbe andare il PD

      L'attenzione dei media in questi mesi è tutta orientata alle attidudini al relax serale del presidente del consiglio. E con i media anche i nostri politici. Nelle stesse ore in cui in televisione si parlava delle attività personali di Silvio Berlusconi, gli operai del gruppo Fiat, invitati in massa alla trasmissione in "1/2h" dimostravano una maturità e una capacità di analisi ampiamente disattese dal mondo industriale. Quel mondo che, intontito, pende dalle labbra dell'amministratore delegato della Fiat/Chrysler.

      Sono stanco, non voglio più essere un moderato  voglio una casa che mi rappresenti e che creda in quello che fa.

      Cari amici, la Fiat ha sempre sbagliato le proprie strategie. Ha acquistato a suo tempo la Lancia e poi l'Alfa Romeo solo per farle diventare un puro marchio per acquisirne il relativo mercato,  non avendo, i propri dirigenti, la forma mentis di utilizzarne il potenziale di mercato di riferimento. In una folle corsa tesa a ridurne i costi  del lavoro (meno dell'8% dei costi totali) e per  inseguire un mercato povero di cui non è stata capace di averne a disposizione i numeri necessari a competere.  Poco è mancato che in questo girone dantesco non siano finite anche la Ferrari e la Maserati. Merito del vecchio Enzo Ferrari che glielo ha impedito per tempo.
      Nel mercato globale altre aziende europee hanno investito per valorizzare i propri marchi con prodotti a maggior valore aggiunto destinati a ricchi mercati di nicchia. Raccogliondone i frutti in termini di valore aggiunto prodotto e di quote di mercato acquisito.
      Ora Marchionne sta traghettando la Fiat fuori dal paese verso gli Stati Uniti in un letale abbraccio con la Chrysler. E' una strategia di lungo termine portare i pianali e i motori Fiat in un mercato che sta virando verso tecnologie innovative come p.e. l'ibrido e l'elettrico? Secondo me è una politica di breve termine senza futuro.
      La strategia (sic!) di quasi tutte le migliaia e migliaia di piccole imprese che solcano il nostro paese che, nate nello stesso periodo quello del boom economico del dopo guerra, vedono i loro proprietari costretti a monetizzare il proprio investimento in una impresa, spesso fuori mercato, che i propri figli non sono capaci o non sono interessati a ristrutturare e rilanciare.

      Ma questo e solo scenario e non è questo l'argomento di cui vorrei parlare.

      Vorrei far capire, piuttosto, ai nostri amici del PD che il signor Berlusconi, per il quale sembra che i nostri rappresentanti abbiano una speciale attrazione, parla e si muove nello stesso modo dei suoi elettori, interpretandone le pulsioni, i bisogni e le, nascoste, aspettative e che per qusto vincerà sempre e ancora eventuali elezioni. Un extrapolitico che è a capo di un governo che in questi anni , purtroppo, ha, attraverso  elusioni  ed omissioni, fatto molte cose, come elenca l'ambasciatore Romano in un suo fondo sul Corriere della Sera di qualche settimana fa, molte cose di destra.
      Rivoltando completamente il futuro del nostro paese!
      Berlusconi capo di un governo che non governa, se non sollecitando ai suoi la propria immunità, e che gestisce un gruppo di uomini che si muovono tutti, così come ha fatto nel PD Bassanini con la legge che regola la democrazia nei comuni, nel solco del verbo craxiano.
      Tutti possono fare tutto, chi governa ha poteri illimitati, limitatando la democrazia in istituzioni che nessuno è chiamato a controllare. Sovvertendo di fatto la Costituzione e liberalizzando le istituzioni che il paese con tanta fatica si era dato. Tutte novazioni che sono state introdotte facendo mancare il necessario ri-bilanciamento tra i poteri dello Stato, bisogno  essenziale di una qualunque Costituzione.

      Può il PD riuscire a vincere la battaglia delle elezioni in questo contesto?

      Il PD non potrà mai più riportare il paese alle condizioni pre Berlusconi se continua al inseguire il sogno di raccogliere voti al centro.
      I voti dei moderati, si dice, siano il luogo per vincere in qualunque paese. I voti di persone degne che lavorano  sodo artigiani, commercianti, professionisti. Un luogo dove il signor Tremonti ha messo la propria rete arricchendoli, dividendo il paese tra pochi ricchi e tanti paria.
      Persone che non voteranno mai e mai più nè uomini di Centro Sinistra nè tantomeno uomini della Sinistra. Gente che ha paura di dover ricominciare a pagare tutte le tasse, gente perbene che  sogna di poter essere capace di vivere la vita privata del capo del governo, giovani pensionate sessantenni e settantenni innammorate del redivivo Gary Grant di turno che si masturbano da mane a sera, giovani sognatori che immaginano di poter somigliare  al capo e non si accorgono di vivere in un paese piccolo con un piccolo mercato che si può scalare solo come ha fatto il proprio capo. Uno che, fra milioni, ha vinto la lotteria dell'intesa con Craxi.

      Il PD, per vincere, deve fare, e dichiarare in tutti i consessi, una politica di sinistra riconoscendo che essere riformisti di destra è profondamente diverso che esserlo di sinistra:
      • Parlando di equità sociale e di lotta all'evasione fiscale e di reintroduzione dell'ICI per le prime case per far fronte all'impellente necessità di finanziare l'innovazione e la cultura.
      • Parlando di defiscalizzazione e decontribuzione piena per le start up dei giovavi e per le imprese che si dedicano alla ricerca con l'università.
      • Parlando p.e. di "servizio civile" per i giovani e gli anziani disoccupati.
      • Reintroducendo il versamento dei contributi assicurativi per tutti gli occupati ed eliminando tutte le forme gratuite di occupazione determinata.
      • Introducento forme di trasparenza nella gestione del fondo pensioni (scorporandone le pensioni sociali e le forme di sostegno alle aziende in crisi).
      • Parlando di "politica industriale", o meglio programmando il cammino verso un paese post industriale.
      • Reinventando il rapporto tra imprenditore, uomo che rischia il proprio capitale per averne un utile, e  il proprio dipendente, uomo o donna che sempre più presta all'impresa la propria partecipazione creativa e sempre meno la propria attività meramente produttiva.
      • Bandendo dal proprio vocabolario le parole centro, sinistra radicale, padroni, moderato, ecc.
      • Dando, finalmente, "cuore e rappresentanza" al proprio simbolo. Così da mandare a casa, i tanti, propri rappresentanti deboli e far rinascere una classe politica nuova ed impegnata.
      • Reintroducendo forme di controllo sui piccoli comuni,  circa 8.000 entità politiche, il cuore del paese reale,  gestiti da tanti Cetto La Qualunque arroganti vittime di attraenti falsi imprenditori.
      • Togliendo alle Regioni la gestione del Servizio Sanitario, costringendoli così ad interessarsi della propria Regione.
      • Abbandonado l'idea di fare del paese uno Stato federale. Dettato che la costituzione aveva immaginato in un momento storico ben diverso dall'attuale dove la globalizzazione pretende risposte adeguate.
      • Raccogliendo, infine, la sinistra dispersa.
      Pescando, così, tra il quasi 40%,  di gente che non vota e non voterà più per disgusto che ha della attuale politica.
      Credo che molti di quelli delle primarie vuole esattamente questo. Se il PD dovrà per questo perdere qualche pezzo, meglio così. Meglio aver perso un Rutelli che finire nella fogna della non rappresentanza.