La proposta fa parte di un più vasto progetto che potrebbe essere inquadrato in un progetto di "Sostegno alla Mobilità ed alla Promozione della Job Creation" da affidare ad una delle imprese che gestiscono fondi pubblici per il mantenimento e lo sviluppo dell’occupazione. L’ipotesi è quella di favorire la realizzazione di azioni di Spin-Off .
Per memoria è da ricordare che lo Spin-Off è il risultato di un processo di trasformazione di un dipendente capace ed innovativo che, esternalizzando la propria attività svolta nell’impresa di origine, si trasforma in imprenditore, permettendo all'impresa di diminuire di dimensione propria e, contemporaneamente, crescere in volume di affari.
La grande/media impresa sta assumendo sempre di più la configurazione di una rete dì imprese o di terminale di una catena di offerta, con ciascun anello formato da una compagnia indipendente che sviluppa, oltre ai prodotti per la casa madre, prodotti e mercati nuovi.
Questa presa di coscienza, e la consapevolezza che il know how acquisito dai propri dipendenti, spinge le imprese di origine, ad intervenire con misure a sostegno degli spin-off. Nella metà dei casi assicurando quote di mercato mediante commesse e offrendo, alle nuove imprese così create, consulenza. Per un 30% presentando le neo-imprese ai propri clienti, intervenendo, in alcuni casi, nel loro capitale di rischio con quote minoritarie.
Alle aziende in cui si avverte l'esigenza di devertìcalizzazìone e di diminuzione della forza lavoro, potrebbero essere offerto uno strumento legislativo capace di favorire, alla fine di un percorso immaginato in più fasi, la formazione di iniziative/imprese con il compito di favorire la mobilità di personale da un'impresa, l'impresa madre, ad un'altra lungo la catena fornitori-committentì-clienti finali e/o di individuare aree interne dalle quali fare emergere possibili imprenditori.
Lo strumento governativo potrebbe dare incarico per esempio alla SPI di mettere a disposizione dei neo imprenditori i propri incubatori diffusi sul territorio. Tali incubatori, che utilizzano le provvidenze che l'Unione Europea ha messo a punto, sono dotati di spazio fisico e potrebbero addirittura essere dotate di attrezzature comuni (macchine ed impianti, capaci di rendere più agevole l’avvio delle suddette iniziative.
Lo strumento Centro di Impresa e Innovazione (Cii), un'organizzazione della CEE che alleva nuove imprese innovative fornendo loro servizi logistici ed utilizzando gli strumenti legislativi, di consulenza e assistenza finanziaria, ivi compreso l’accesso al Fondo di Garanzia, permette di dare strumenti operativi e finanziari a imprenditori senza disponibilità economico-finanziarie, come sono in gran parte i dipendenti di un'azienda.
Il meccanismo che potrebbe utilizzare la logica della legge 44 potrebbe essere utilizzata anche per quegli anziani-giovani di cui si è parlato in precedenza che seppur già espulsi, loro malgrado dal processo produttivo si sentono ancora in grado di mettere a disposizione di una propria impresa il proprio pacchetto di conoscenze tecniche ed organizzative.
Il favorire, poi, l’associazionismo tra più soggetti disposti ad intraprendere potrebbe aumentare di molto il successo dell’iniziativa.
Naturalmente chi decide di seguire tale strada rinuncia alla propria pensione a partire, per esempio, dal momento dell’andata sul mercato dell’iniziativa, libero di tornare a percepirla se per caso l’impresa fallisse.
La società per l’Imprenditorialità Giovanile di recente, nell’alveo di un proprio programma di espansione e di diversificazione della propria attività, ha sviluppato con successo un progetto di spin-off per la società Alcatel che ha coinvolto circa 1700 persone.
Il potenziale di sviluppo di una simile esperienza può essere enorme, specie se supportati dai provvedimenti governativi sopra auspicati. Se solo al 5% delle persone espulse dal ciclo produttivo negli ultimi anni fosse stata data una occasione del genere avremmo avuto forse 10-20.000 imprese in più ed alcune centinaia di migliaia di pensionati in meno.
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